Teatro

GALA BALANCHINE E STELLE DEL NEW YORK CITY BALLET A ROMA

GALA BALANCHINE  E STELLE DEL NEW YORK CITY BALLET A ROMA

E’ un grande omaggio al genio di George Balanchine il Gran Gala che vedrà in scena il 3 marzo 2013 sul palcoscenico della sala Santa Cecilia di Roma- Auditorium Parco della Musica, le stelle del New York City Ballet. Nato dalla collaborazione tra Fondazione Musica per Roma e Daniele Cipriani Enterteinment l’evento intende celebrare il grande coreografo e padre spirituale della compagnia a  30 anni dalla sua scomparsa.

Il programma di cui si compone il “Gala Balanchine”, accurato e ben articolato in modo da contemplare celebri composizioni e brani meno conosciuti, si aprirà con un capolavoro della storia della danza: “Apollon Musagète” di Igor Stravinsky, la cui coreografia fu affidata, per il debutto europeo che avvenne a Parigi nel 1928, al giovanissimo coreografo allora poco più che ventenne.

Il soggetto di derivazione mitologica, che narra dell’incontro fra Apollo, il dio delle arti, e le Muse della poesia, della mimica e della danza, richiede un’interpretazione di spessore sia dal punto di vista tecnico che artistico e in questo caso può contare sulla presenza dello spagnolo Gonzalo Garcia, considerato dalla stampa internazionale il “miglior Apollo del mondo”.

La serata prosegue mettendo in scena altre pietre miliari della produzione balanchiniana, che raramente capita di veder eseguite in Italia dalla compagnia più adatta a rappresentarne il linguaggio: il celebre “Diamond” e  “Ciaikosvkij pas de deux”, quest’ultimo interpretato da Tiler Peck e Joaquin De Luz. Tra gli altri brani, tra i quali “Tarantella” e  “Stars and Stripes”, non può mancare “Who cares?”, su musica di George Gershwin, un tuffo di vitalità e un inno alla Grande Mela.

E a proposito di New York e di grandi stelle, tra i progetti più recenti curati da Daniele Cipriani spicca anche il “Gran Gala Cigno Nero” ispirato all’omonimo film girato proprio in seno alla compagnia NYCB, uno spettacolo che ha entusiasmato il pubblico di numerose piazze italiane; un progetto tematico dalla forte identità che intende dare espressione al processo di trasformazione del ballerino in personaggio, creatura animale.

Protagonista il cigno, nel suo duplice aspetto di innocenza e istinto, ha visto in scena Irina Dvorovenko, principal dancer dell’American Ballet Theatre, Suberba, regale, algida e al tempo stesso vibrante, l’artista ha fornito un’interpretazione intensissima de “La morte del cigno”, il breve brano composto nel 1901 da Michel Fokine su musica di Camille Saint-Saëns, riuscendo a infondere al ruolo una particolare profondità di movimento, frutto di grande maturità espressiva, per trasmettere del cigno morente il suo ultimo anelito di vita e la sua commovente bellezza.

Una bellezza che si fa quasi demoniaca nella parte del cigno nero, in coppia con il marito e principal, Maxim Beloserkovsky. Tra le star del Gala anche Alessio Carbone, flessuoso e carismatico nella coreografia « Arepo » di Maurice Béjart. Mentre tra i nuovi talenti sono emersi per freschezza e pulizia Flavia Stocchi e Alessio Rezza, provenienti dal Teatro dell’Opera di Roma. Insomma, stelle affermate e promesse del futuro insieme, in un gala che, sostenuto da un’azzeccata scelta tematica e artistica,  restituisce alla danza classica il suo valore di arte della contemporaneità capace di affascinare ogni tipo di pubblico.